UN NUOVO INIZIO

Lettera del nuovo assistente ecclesiastico nazionale alla Federazione in occasione della sua nomina, il 22 settembre 2022

di don Roberto Regoli

ASSISTENTE ECCLESIASTICO NAZIONALE FUCI

Cari Fucini e assistenti della FUCI,

a seguito della fiducia accordatami dai vescovi italiani nel nominarmi assistente nazionale della FUCI, tengo innanzitutto a rivolgermi a tutti e a ciascuno di voi. Alcuni già mi conoscono, altri (la maggior parte) per niente: il nuovo tratto di strada, che la Provvidenza ci destina a percorrere comunitariamente, permetterà di
conoscerci nel tentativo di vivere insieme la fede con le esigenze della ragione nelle nostre università. Impareremo a camminare insieme. L’orizzonte che abbiamo dinanzi è quello di costruire insieme la nostra comunità dentro l’università, affinché la città di Dio e la città degli uomini siano meno distanti e affinché possiamo esprimere la gioia e la fierezza della bellezza della fede in Cristo.

Quale FUCI immagino? Giovani cattolici che curano la loro interiorità, la disciplina dello studio fatto come preghiera, il metodo del dialogo quale costruzione del bene comunitario, il realismo quale sete della verità, una intelligenza di fede critica. Immagino un’azione nel mondo universitario per dire la sola Parola: «In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio» (Gv 1,1). La FUCI e tutti gli altri movimenti e associazioni non esistono per loro stessi ma per Dio e fintanto che dicono Dio. Un pensiero grato e di affetto va alla FUCI di Roma per il cammino compiuto in questi ultimi dieci anni, nel quale ho incontrato giovani generosi, amanti di Dio e della vita, disposti a mettersi a servizio della Chiesa e della società, sapendo che Cristo è il centro di un’esistenza compiuta. Ho imparato molto da voi. In questo contesto, un ringraziamento va al cardinale vicario, Angelo De Donatis, per avermi voluto in questo nuovo servizio. Un pensiero carico di attesa di comunione va alla Presidenza nazionale della FUCI, nella consapevolezza di entrare in una storia importante, che è tale solo se si fa presente e progetto di futuro. Con la grazia di Dio potremo essere “uno” e, quindi, per tutti. È solo il Signore l’artefice della nostra storia. E qui mi preme ringraziare don Andrea Albertin per il suo servizio generoso degli ultimi tre anni e augurargli ogni bene per il suo futuro.

Un rinnovato pensiero va a tutti i fucini e ai loro assistenti. Nel momento in cui la Chiesa italiana mi ha voluto in questo ruolo, ho cominciato a pregare per voi e meglio per noi. Vi ho particolarmente affidato a Maria nel santuario di Czestochowa, perché Lei è la via bella e semplice per arrivare a Cristo e all’eterno Padre. Con la grazia di Dio potremo vivere la santità là dove Lui ci pone. Che il buon Dio ci benedica con la sua presenza in questo nostro percorso. Fraternamente, nell’attesa di presto incontrarci.