Appello della Fuci alla politica per un Presidente della Repubblica sopra le parti

In questi giorni di grande fermento per il futuro politico del nostro Paese, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana, premurosa di continuare l’opera di edificazione democratica che i nostri predecessori hanno iniziato con la stesura della Costituzione, vuole sottolineare che compito del Capo dello Stato è assicurare che la Carta fondamentale venga applicata e resa viva all’interno delle istituzioni.

Come il presidente Mattarella ha indicato nel messaggio di fine anno 2021, chi ricopre questo incarico è tenuto a «spogliarsi di ogni precedente appartenenza e farsi carico esclusivamente dell’interesse generale, del bene comune come bene di tutti e di ciascuno», perché, come diceva il presidente Scalfaro (messaggio di fine anno 1997): «se questa Carta la amiamo, se la viviamo, se ognuno di noi si impegna a farla vita, allora, certo, ci sarà più giustizia, ci sarà più capacità di pensare agli altri, più capacità di fratellanza, più capacità di camminare insieme, più capacità di amore».

Pertanto, vogliamo invitare tutte le rappresentanze politiche ad assumere come criteri di elezione la capacità di promuovere e far cooperare le istituzioni, a cui la persona designata dovrà aver dimostrato fedeltà durante la propria esperienza politica; una statura morale esemplare e incarnata nella testimonianza del servizio per il bene di tutti; la capacità di visione e credibilità internazionale, orientate all’impegno per la promozione umana integrale, il dialogo, la giustizia e la pace.

Uomo o donna? Non è quindi questa la domanda da porsi, bensì l’adesione del profilo della persona alle competenze che l’assunzione di questo ruolo esige. Consapevoli del problema della scarsa visibilità delle donne in politica, riteniamo importante agevolare degli spazi per la presenza femminile in una società in cui l’essere uomini è visto come condizione di default. Tuttavia, è profondamente discriminante considerare una donna primariamente per la sua appartenenza di genere, piuttosto che per le sue qualità, il suo operato, i suoi meriti.
La strada per la parità passa per il reciproco riconoscimento e valorizzazione tra i generi, al di là di ogni pregiudizio e strumentalizzazione o negazione della differenza.