Non sprechiamo questa crisi
Di Roberto Pertile
“ Non sprechiamo questa crisi” è il titolo del recente lavoro di Mariana Mazzucato, che affronta il tema del “ post Covid 19 “. Secondo l’autrice, la pandemia può essere l’occasione per costruire un capitalismo diverso dall’attuale.
La risposta da parte del Governo Italiano all’ attuale congiuntura negativa è stata quella di immettere sul mercato una quantità molto elevata di liquidità ,senza elaborare un piano strategico che, almeno a medio termine ,avesse al centro il perseguimento dell’ interesse generale. Finora, sono state poche le risorse indirizzate verso obiettivi di benessere pubblico , privilegiando invece la rendita patrimoniale e finanziaria. Per l’autrice , ad esempio, sarebbe preferibile impiegare queste risorse per un ambiente più sostenibile, mediante una significativa riduzione delle emissioni di biossido di carbonio. E qui è richiesto un incisivo intervento da parte dello Stato. È , altresì, importante che gli investimenti pubblici producano profitti da reinvestire, ad esempio in R&S.
Ricordando quanto sosteneva Adam Smith (“ il mercato va liberato dalle rendite ma non dallo Stato”) la Mazzucato propone un vigoroso rilancio del ruolo delle Istituzioni Pubbliche.
Del resto, è indubbio che nel cosiddetto “ Miracolo Economico” italiano degli anni cinquanta/ sessanta, lo Stato ebbe un ruolo fondamentale: senza l’Iri e l’Eni non si sarebbe raggiunto il benessere di cui ancora oggi beneficiamo.
Per superare i danni della attuale pandemia non basta raddrizzare gli equilibri di un mercato in default. Spetta allo Stato farsi carico di svolgere un ruolo attivo nella trasformazione della nostra società verso la transizione alla “green society”. È un traguardo non perseguito spontaneamente dal libero mercato, che punta piuttosto a un profitto immediato e di parte.
C’è da cambiare il sistema, sostiene la Mazzucato, se si pensa all’incredibile speculazione in atto sui titoli azionari delle società produttrici dei vaccini anti-Covid , ( sulla base dei dati pubblicati da “Milano Finanza “, il 23-1-21, i valori di Borsa di queste aziende presentano un aumento, nel mese di gennaio ,di oltre il 250% ). È estraneo ad ogni patto sociale il lucrare sulla pelle delle persone per il profitto e l’avidità di pochi speculatori.
Gli ambiti operativi dell ‘ attuale impegno pubblico devono essere strutturali, come è avvenuto in passato per gli investimenti nella chimica di base, nella siderurgia , nelle telecomunicazioni; favorendo, ad esempio, gli investimenti nelle innovazioni a bassa emissione di carbonio, mediante una sapiente gestione degli appalti pubblici; vincolando le consistenti somme erogate alle università e ai centri di ricerca ad un rigoroso piano di ricerca ( che va dal digitale nei processi di produzione alla banda larga , ai servizi 5G, alle nuove tecnologie per le reti di TLC )
Il “dopo Covid 19” non può che prendere le distanze dalla diffusa e dalla diabolica finanziarizzazione della società, a tutto vantaggio dell’economia reale , il cui surplus andrebbe investito in formazione professionale per i lavoratori (che si trovano ai margini della digitalizzazione della produzione) . Il capitale umano va riposizionato al centro del sistema economico; e forti investimenti sono dovuti alla sanità mal gestita , come abbiamo potuto constatare , da una politica miope. Dopo la salute ,dovremmo pensare seriamente anche al sistema scuola.
In altri termini, va rivista la redistribuzione del reddito, con erogazioni non solo monetarie, ma anche tramite i servizi, per una riduzione delle disuguaglianze, che il Covid ha accentuato (per un approfondimento “Ricerca. Nuova serie di Azione Fucina” – 1,2,3, 2020).
La Mazzucato sottolinea anche il ruolo che dovrebbe svolgere l’Unione Europea. È fondamentale fare fronte comune contro gli oligopoli nel settore digitale (Google, Amazon, etc) per attuare una nuova governance per la tutela dell’utente e per una equa redistribuzione degli utili esorbitanti mediante una politica fiscale intelligente.
All’Italia ormai è indispensabile una amministrazione pubblica più agile, efficiente, efficace; e di poter fare affidamento su un trasparente partenariato privato-pubblico. Tutto, oggi, è interconnesso, per cui è necessario operare a livello di sistema, al cui interno il Sindacato può svolgere un ruolo innovatore nella attuale trasformazione industriale.
In conclusione, il “post-Covid” richiede una azione democratica rivolta a una riscrittura del patto sociale, il cui centro fondamentale sia la crescita “verde” e il riequilibrio della ricchezza.
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