23 maggio 2024, Roma

È tempo di rinnovamento nella Federazione Universitaria Cattolica Italiana, che oggi (23 maggio) accoglie con gioia la nomina da parte del Consiglio Permanente della CEI di Alessio Dimo a presidente nazionale maschile per il biennio 2024-26.
“La Fuci è un luogo in cui ognuno di noi vive quella dimensione universitaria fatta – esordisce il nuovo presidente maschile – di quella umanità aperta alle questioni del mondo di oggi, di studio che diventa dono, di servizio che porta generatività, di scambio continuo di idee, di ricerca continua che guarda verso le periferie. Auguro a tutti i fucini e a tutte le fucine di prendersi cura della domanda di senso che Dio ha donato a ciascuno di noi. Questo significa che la fede per essere viva deve mettersi in strada, facendoci sorprendere dalla fantasia di Dio. La Parola ci apre vie nuove, ci libera dalle paralisi, ci invita a lasciarci sorprendere”
Con lui iniziano l’impegno di servizio per la Chiesa, l’Università e la società tutta attraverso la FUCI anche Giovanni Salmaso, in qualità di vicepresidente maschile, e Gaia Zordan, come condirettrice di “Ricerca. Nuova serie di Azione Fucina”. La Presidenza Nazionale si completa con Carmen Di Donato (presidente nazionale femminile), Isabella Maria Daino (vicepresidente nazionale femminile), Grazia Maria Guerriero (segretaria nazionale) che proseguono il loro incarico per il prossimo anno federativo. Don Roberto Regoli, assistente nazionale, a nome di tutta la Federazione ringrazia la Conferenza Episcopale Italiana per la nomina di Alessio Dimo a nuovo Presidente maschile per la FUCI: “con lui e con tutta la Presidenza nazionale rinnoviamo la gioia e la volontà di portare Cristo nelle università e negli ambienti di vita degli universitari”.
A Tommaso Maria Perrucci e Clara Pomoni esprimiamo immensa gratitudine a nome di tutte le fucine e i fucini per l’impegno profuso nel mandato appena concluso. La passione con cui vi siete presi cura della Federazione e degli universitari ha fatto germogliare tanti semi di bene che continueranno a portare il loro frutto.
In particolare, nel prossimo anno accademico, abbiamo scelto di puntare a “riscoprire l’umano”. Abitando pienamente la nostra società, in cui vediamo che le istanze di sviluppo tecnologico e sociale non sono pienamente sovrapponibili, riteniamo che sia quanto mai necessario elaborare uno sguardo etico consapevole e critico. Fin dal principio della propria storia, l’umanità ha dovuto fare i conti con i propri limiti. I limiti di un corpo fatto di carne: le vulnerabilità delle varie stagioni della vita, la fragilità portata dallo scorrere del tempo, la malattia, la disabilità, la morte. Davanti ai limiti della vulnerabilità, ciascun cristiano non può fare a meno di rallegrarsi per le grandi rivoluzioni conseguite nell’ambito dei saperi medici e tecnologici, dal momento che la scienza e la tecnologia sono un prodotto meraviglioso dell’intelletto umano che è un dono di Dio. Inoltre, con la luce della Rivelazione, dall’ombra dell’umana fragilità emergono i lineamenti di un volto nuovo: il volto di Cristo. La vulnerabilità, sotto questa luce, diventa fonte di umanità: attorno ad essa le comunità si raccolgono, si fanno vicine. Nel limite, impariamo a custodirci. Transumanesimo e postumano sembrano mettere in questione questo limite, ci sfidano ad andare oltre. Come possiamo rispondere cristianamente a queste istanze?
Secondo la proposta formativa, in FUCI ci impegniamo ad essere “cercatori di Dio”. Il prossimo anno accademico ci dedicheremo a ‘cercare l’uomo’, consapevoli che la relazione con il creatore ci è connaturata ed è la chiave per dischiudere davvero la nostra identità personale e umana.

La Presidenza Nazionale F.U.C.I.