di Michela Perrucci

Gli algoritmi e le loro nuove tecnologie si stanno diffondendo in ogni aspetto della vita quotidiana permettendo di semplificare servizi di pubblica utilità e di garantire, dunque, sistemi di sicurezza più evoluti. Se è vero che l’Intelligenza Artificiale (IA) potrà offrire
grandi opportunità, al tempo stesso è prioritario non sottovalutare i profondi cambiamenti che interesseranno la società nel suo insieme e le preoccupazioni che ne derivano. In particolare, si pone la necessità di sviluppare nuove riflessioni che possano collocare il dibattito sull’IA e le sue applicazioni nei contesti sociali, politici ed economici in modo più trasparente e responsabile. Grazie alla loro capacità di apprendere, gli algoritmi di intelligenza artificiale promettono di sostituire l’uomo in diverse attività critiche. Fra esse troviamo diversi esempi dove è richiesto un giudizio etico, come la valutazione della condotta di un carcerato al fine di decidere sul suo accesso alla libertà vigilata o l’elaborazione di diagnosi e referti in ambito medico. Ciò dimostra come l’utilizzo di questi strumenti pone problemi di responsabilità e trasparenza: chi è responsabile per le azioni intraprese da un algoritmo? Come scegliere i principi in base al quale prende le decisioni? Come selezionare i dati da cui può apprendere? Quali attività affidare all’uomo e quali alla macchina? A tal proposito risulta essere inevitabile far riferimento a Paolo Benanti, eticista, teologo, filosofo e presidente del comitato etico di Centai, docente di Bioetica ed etica delle tecnologie alla Pontificia Università Gregoriana. (Centai è un laboratorio per la ricerca avanzata nel campo dell’intelligenza artificiale fondato a Torino. È nato con una formula non troppo comune in Italia: è al 49% di Intesa Sanpaolo e al 51% dei ricercatori, riuniti in un comitato scientifico guidato da Mario Rasetti. Essi sono interessati ai cosiddetti sistemi complessi, dei quali ci si occupa con l’intelligenza artificiale. Col termine complessità ci si riferisce alla presenza di interazioni complicate e difficili da descrivere.) Egli afferma che le intelligenze artificiali compenetrano diversi aspetti del vivere quotidiano: fare una ricerca in internet, chiedere un
prestito, cercare lavoro e anche conoscere una persona attraverso una piattaforma avviene mediante l’azione di vari algoritmi di intelligenza artificiale. Ne consegue che queste tecnologie, proprio perché presenti sullo sfondo dell’esistenza, diventano pressoché invisibili e ci sono sconosciute nella loro vera natura. Cercare di rendere visibile e comprensibile l’azione di questi strumenti onnipresenti e chiedersi cosa fare per gestirli e come non estromettere l’uomo dal decidere è l’obiettivo di P. Benanti. Uno dei suoi testi (P. Benanti. Human in the loop. Decisioni umane e intelligenze artificiali, Mondadori Università, 2022. ISBN:979-1220600477) , in materia di etica della tecnologia, affronta la sfida di mantenere l’umanità capace di controllo in un epoca in cui la macchina si fa capace di surrogare le decisioni umane. Cosa la macchina può fare senza il controllo umano? Che decisioni può prendere? Come gestire gli eventuali esiti nefasti di questa delega? Ma soprattutto come far sì che la persona rimanga sempre al centro di quei processi vitali per la sopravvivenza della nostra specie e per una pacifica convivenza sociale?

É sulla base dei suddetti quesiti che, numerosi gruppi F.U.C.I. sul territorio nazionale, decidono di approfondire la tematica sotto differenti punti di vista e con l’ausilio di diversi strumenti di approfondimento.

Alcuni spunti per approfondire:

  • D. R. Hofstadter. Gödel, Escher, Bach. Un’eterna ghirlanda brillante. Adelphi, 1990, p.852. ISBN: 9788845907555;
  • A. Tsamados, N. Aggarwal, J. Cowls, J. Morley, H. Roberts, M. Taddeo, L. Floridi. The Ethics of Algorithms: Key Problems and Solutions. In: AI & SOCIETY 37.1 (Feb.2021), pp. 215-230. DOI: 10.1007/s00146-021-01154-8;
  • S. Quintarelli, P. Angela. Intelligenza artificiale. Cos’è davvero, come funziona, che effetti avrà. Bollati Boringhieri, 2020. ISBN: 9788833935423.