Francesco Di Palma e Stefano Pignataro, per il gruppo fuci di Salerno

Padre Tiziano Tosolini e il gruppo FUCI di Salerno

Una riflessione sul Transumanesimo e sulle Religioni; Presentato all’Università di Salerno, lo scorso 6 Dicembre, il volume di Padre Tiziano Tosolini “A nostra immagine. Le Religioni di fronte alle sfide del Transumanesimo” (Emi Editore) a cura del Gruppo di Salerno

Transumanesimo e post-umano: quali sfide presenta il futuro? A questa domanda ha provato a fornire una risposta Padre Tiziano Tosolini, missionario saveriano, docente alla Pontificia Università Gregoriana, che si è occupato del tema con uno dei suoi ultimi lavori, “A nostra immagine. Le Religioni di fronte alle sfide del Transumanesimo”. Dopo aver pubblicato “L’ uomo oltre l’uomo. Per una critica teologica”, Tosolini torna ad occuparsi del metaverso, dell’intelligenza artificiale, di immortalità e della salute fisica. Il tema ha sollecitato numerose riflessioni tra i giovani universitari del gruppo FUCI di Salerno “San Gregorio VII” che, a tal fine, lo scorso 6 dicembre, presso la Sala Comunitaria della Cappella Universitaria dell’Università di Salerno, ha organizzato la presentazione del volume con l’Autore.
Il gruppo fucino, seguendo la molteplicità di riflessioni tutt’ora in corso sul possibile avvento della intelligenza artificiale, ha dato vita ad un incontro su un tema che ingenera numerose considerazioni e perplessità su un piano etico, morale e lavorativo. “Il Transumanesimo si appresta a diventare una pratica omologante, oltre che una filosofia totalizzante” così recita la sinossi del volume presentato “Una filosofia che nega l’importanza della dimensione spirituale dell’uomo nel suo rapporto con l’altro, la comunità e l’ambiente”. Padre Tosolini dunque si chiede se, in questa novità assoluta del Transumanesimo, le religioni siano scalzate o abbiano ancora qualcosa da comunicare. E’ opportuno ricordare che il rapporto tra mondo e religione non è un tema nuovo: già Max Weber metteva in risalto, interrogandosi sull’origine dell’Occidente e sulla sua specificità, il rapporto tra le diverse civiltà e gli orientamenti religiosi. Weber si chiedeva come mai il capitalismo ed il pensiero della razionalità strumentale sorgessero proprio in Occidente. Lui poneva tutto ciò in relazione ai prerequisiti etici legati al Cristianesimo. E’ una questione che accompagna l’umanità fin dalle sue origini, il desiderio di trasformarsi in Dio. La scienza ci permette in qualche modo l’immortalità. Come si può allungare la vita ed oltre? Il transumanesimo è una corrente che si affida non ad una forza trascendente, ma ricerca nell’aldiquà, ricerca nella terapia genetica, nell’intelligenza artificiale, nell’optogenetica, nelle nanotecnologie. Si afferma l’idea che tutto possa essere espresso in un algoritmo, vi è l’ idea che il senso ultimo sia il binarismo. Questa nuova frontiera, della scienza e della tecnica, ha una frattura: il transumanesimo è, secondo anche quanto espresso nel libro, la continuazione di questa concezione illuministica: l’uomo al centro di ogni cosa che si fa produttore di sé stesso, artefice del proprio destino che può fare a meno del trascendente. Tra l’ altro è bene ricordare che già più di venti anni fa anche Umberto Galimberti scriveva che la “tecnica non è neutra, crea un mondo con determinate caratteristiche che non possiamo evitare di abitare e, abitando, contrarre abitudini che ci trasformano inevitabilmente”. La fase storica che noi viviamo, l’età contemporanea, è forse quella che maggiormente testimonia quanto l’uomo abbia perduto il controllo della techné. L’ uomo, credendo di potersi servire della tecnica come mero strumento, non si è accorto di quanto quest’ultima lo abbia trasformato, modellato, plasmato a “sua immagine”. L’ uomo moderno ma in modo particolare l’uomo contemporaneo è finito per divenire uno strumento nelle mani della tecnica e la tecnica, al contrario, è stata elevata a principio dogmatico. Il progresso e la scienza hanno pertanto assunto le sembianze di ancilla della nuova fede. Come è noto, è con l’età moderna che la scienza di Dio è passata all’uomo e con la scienza la Sua onnipotenza. Bacone ci ha ricordato che al “regno di Dio” è subentrato il “regno dell’uomo”. Ma al “regno dell’ uomo” è oggi subentrato l’ incontrastato “regno della tecnica”. E’ questo il sostrato culturale e filosofico in cui è venuta formandosi l’ideologia transumanista, un’ideologia che si propone di utilizzare le scienze evolute al fine di elevare l’ uomo. I transumanisti auspicano il definitivo passaggio da una condizione deplorevole ad uno stato migliore di vita, ad una vita che fosse superiore. L’ essere umano viene percepito come limitato, caduco, imperfetto, capace delle più ferine bassezze ed ecco che il nuovo fine dei transumanisti diviene, mediante gli “emendamenti” alla natura umana, il miglioramento dell’essere fino alla sua eccellenza. Ma cosa succede quando si parla di
miglioramento? Si entra in una visione “finalistica”, un”ideale” che si vorrebbe perseguire con il “transumanesimo”. E l’ideale ‘ la “semidivinità umana” o il concetto dell’”Immortalità” che fino ad allora separava l’umano con il Divino si fa disprezzando il corpo, considerato come “un bagaglio imperfetto”. Il telos dei sostenitori di questa filosofia, una filosofia immanentista e tutt’ altro che
trascendente, diviene l’immortalità. Il loro diktat è emendare la costituzione umana per giungere alla perfezione, per addivenire ad un essere eccellente che più non soffra i dolori, le angosce, le turbolenze dell’umana esistenza. Il loro credo è quantomai lontano dal nostro. Nella nostra prospettiva di cattolici, difatti, sappiamo bene che il dolore e la morte rappresentano l’espiazione di una colpa. La colpa di esserci allontanati da Dio. Nella nostra cultura- ma occorre sottolineare anche in quella giudaica- il dolore e la morte non appartengono all’ordine della natura ma all’ordine dell’infrazione. Da qui, ne discende l’idea ed il bisogno di salvezza. L’ uomo, vivendo nell’ idea
della salvezza, tenta la liberazione dal dolore e dalla morte”. Ma la domanda che Padre Tosolini si pone è: come facciamo ad evangelizzare il transumanesimo? Come entrare in dialogo? <<Dopo alcuni studi sul Cristianesimo>> afferma << il mio studio si è focalizzato su altre religioni, perche’ sono partito dal presupposto che non tutti conoscono lo Shintoismo>> Uno dei punti focali dell’ideologia del transumanesimo è la liberazione dal dolore. Anche il Buddhismo, spiega l’Autore, tratta dell’origine e della fine della sofferenza. <<Il Problema>> continua Padre Tiziano <<era lo stesso, ovviamente declinato in diverse maniere>>. Il problema, dunque, è che il transumanesimo sostiene che la nostra evoluzione, quella naturale, quella darwiniana ci ha portato ad essere come siamo ma poi si è improvvisamente fermata. Il transumanesimo vuole utilizzare la potenza della scienza quale la genetica, la robotica per combinarle insieme verso una vita di duecento, trecento anni. Ma poi cosa accadrebbe? Si morirebbe ugualmente dopo questa infinita quantità di tempo. L’ obiettivo è addivenire ad un potenziamento dell’uomo vecchio; l’obiettivo sarebbe quello di pervenire così all’ “homo tecnologicus”, un uomo totalmente trasformato dalla tecnologia. Ma la domanda che tutti ci poniamo è: siamo sicuri di volere questo?”.