«Si alzò e andò in fretta»

Poco meno di un anno fa, tanti ragazzi e ragazze hanno espresso un desiderio: “Andiamo a Lisbona insieme, andiamo alla Giornata Mondiale della Gioventù”. In un certo senso hanno espresso il desiderio di volersi alzare, di voler andare… in fretta! Eccoci, oggi, a parlare dell’esperienza della nostra Federazione alla GMG. Appena atterrati non sembrava di essere in aeroporto, ma più in uno stadio. Abbiamo iniziato a cantare insieme: “Sai perché mi batte il corazòn, la Fuci è a Lisbona, la Fuci è a Lisbona…”. Eravamo carichi di una gioia che non si poteva contenere. Perché? Qualche giorno dopo, al Parque Tejo, Papa Francesco ci ha dato la risposta:

«Viene da chiedersi: perché Maria si alza e va in fretta dalla cugina? Certo, ha appena saputo che la cugina è incinta, ma anche lei lo è: perché allora andare se nessuno gliel’aveva chiesto? Maria compie un gesto non richiesto e non dovuto; Maria va perché ama. Questo è quello che ci fa l’amore. Allora è interessante: invece di pensare a sé stessa, pensa all’altra. Perché? Perché la gioia è missionaria, la gioia non è per uno, è per portare qualcosa. Vi domando: voi, che siete qui, che siete venuti a incontrarvi, a trovare il messaggio di Cristo, a trovare un senso bello della vita, questo, lo terrete per voi o lo porterete agli altri? Cosa pensate? Non sento… È per portarlo agli altri, perché la gioia è missionaria! Ripetiamolo tutti insieme: la gioia è missionaria! E così io porto questa gioia agli altri.»

Ecco, la gioia che non è per uno è per portare qualcosa. Questo lo abbiamo sperimentato sentendoci parte di un progetto più grande, oltre le Nazioni, le Diocesi, le sigle delle associazioni; eravamo tutti lì nello stesso fiume di gente a sentirci parte di un’unica comunità. Porterò con me un’immagine che, forse, può spiegare quello che abbiamo vissuto e compreso: un ragazzo sulla sedia a rotelle alzato da chi era vicino per dargli la possibilità di vedere il Papa. Questo è quello che abbiamo sperimentato, “RISE UP, alzati”, e se non ce la fai da solo, sei bloccato con le tue fatiche e limiti, non ti preoccupare basta togliere i paraocchi e vedere che ci sono fratelli e sorelle pronti ad accoglierti e a camminare insieme a te. Nel nostro piccolo, abbiamo accentuato questo aspetto con delle condivisioni serali che sono state una scuola di comunione e libertà. Un piccolo gesto, quello delle condivisioni, fatto prima di andare a dormire che ci ha fatto comprendere come Dio lo incontriamo anche nell’altro, in chi ci è vicino, in chi, dopo una giornata devastante si apre condividendoti qualcosa di personale che parla anche a te e, inspiegabilmente, ti fa ardere il cuore. 

La sfida ora è diventare testimoni di quello che abbiamo visto, tornare a casa e concretizzare tutto nei luoghi che siamo chiamati a vivere. 

Obrigado

Tommaso