Segni nel presente, semi di futuro
di Clara Pomoni
CONDIRETTRICE DI «RICERCA. NUOVA SERIE DI AZIONE FUCINA», FUCINA DEL GRUPPO DI PADOVA E LAUREATA IN PSICOLOGIA CLINICO-DINAMICA
«È dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni reciproche»
(Gaudium et spes, Proemio, 4).
Eccoci qui, pronti a rispondere al comando consegnatoci poco meno di sessant’anni fa e pienamente attuale, “permanente”. Nella Costituzione pastorale sulla Chiesa e sul mondo contemporaneo Gaudium et spes, infatti, si dice che la Chiesa ha un “dovere” continuo, perché gli è stato affidato un compito; la sua missione costitutiva è descritta poche righe prima: la Chiesa è chiamata ad essere nel mondo “al fine d’instaurare quella fraternità universale” che corrisponde alla somma vocazione dell’uomo.
Ecco perché, con l’occasione dei sessant’anni dall’apertura del Concilio Vaticano II, insieme come Azione Cattolica (AC), Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) e Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC) abbiamo scelto di avviare una riflessione congiunta. Vogliamo partire dal guardare alle nostre attività e ai nostri gruppi per rendere sempre più coerente il nostro stile con il magistero conciliare e proporre delle provocazioni per un rinnovato slancio d’impegno condiviso per la Chiesa tutta, in pieno spirito di partecipazione al percorso sinodale in atto.
Visto che, come sottolineato dalla Segreteria generale del Sinodo, «scopo del Sinodo era e rimane quello di prolungare, nella vita e nella missione della Chiesa, lo stile del Concilio Vaticano II, nonché di favorire nel Popolo di Dio la viva appropriazione del suo insegnamento. Un compito lungi dall’essere esaurito, visto che la recezione del magistero conciliare è un processo in atto, addirittura per certi aspetti ancora agli inizi»¹, anche noi ci impegniamo per contribuirvi.
Se nei decenni scorsi il Sinodo è stato uno strumento al servizio del Concilio, per rinnovare il volto della Chiesa nell’adesione alla Parola e in ascolto del mondo, noi, in quanto aggregazioni di laici, viviamo costitutivamente lo stesso intento, perché siamo Chiesa nell’attualità delle sfide sociali, politiche, economiche, e nella molteplicità del quotidiano.
Come le assemblee del sinodo in corso sono, in vari modi, «permeate dalla linfa vitale del Concilio»², così anche i nostri cammini formativi vogliono essere delle traiettorie che fanno crescere il popolo di Dio verso il futuro, verso una Chiesa universale e sempre attuale come sempre presente è Cristo.
«Andate dunque» (Mt 28,19a) è l’invito che anche oggi ci viene rivolto e che sempre vogliamo accogliere. Siamo pronti a sperare quando tutti abbassano lo sguardo, a lasciarci indicare nuovamente l’orizzonte della nostra missione dalla Parola che ascoltiamo. A noi uomini e donne a volte disorientati il Vangelo prova a ricordare che siamo chiamati a solcare il mare aperto con coraggio, a stare nelle burrasche della società che abitiamo raccontando con il sorriso la bellezza della vita vissuta da Dio.
Per attrezzarci per solcare strade nuove dobbiamo partire dal rinnovare il nostro pensiero, il nostro sguardo, il nostro cuore: alzare gli occhi da noi stessi per incontrare quelli di chi ci passa accanto, permeare le nostre comunicazioni con l’orizzonte di una speranza che supera le difficoltà attuali. È un progetto ambizioso e, a tratti, può sembrare utopico, ma d’altronde già nel momento in cui viene consegnata alla Chiesa, nella sua origine, si dice proprio che è una missione permanente, inesauribile. Per cui non dobbiamo preoccuparci che sia troppo per noi, sappiamo già che ci trascende, che è infinita, ma noi possiamo fare la nostra parte e pertanto continueremo a impegnarci per e con gli altri.
1. Messaggio della Segreteria Generale del Sinodo in occasione del 60° anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, 11 ottobre 1962 – 11 ottobre 2022
2. Ibidem
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