di Stefano Nannini* per la Presidenza Nazionale

A cinquant’anni ormai dall’enciclica Pacem in terris, mossi dall’intento nobile di festeggiarne la ricorrenza, possiamo renderle davvero onore se, in tutta semplicità, la riprendiamo in mano. Non dirò in questa sede di bandire ogni accento celebrativo, ma semmai di orientare la giusta celebrazione di un testo tanto impegnativo (fin dal titolo) per l’uomo, verso un’esaltazione programmatica delle verità che contiene. I suoi principi infatti, già enunciati nella riflessione filosofica e politologica di quei decenni, riguardo le relazioni fra Stati improntate alla ricerca di una duratura concordia e stabilizzazione, sono ancora di stretta attualità per l’oggi e di nuovo stimolo per il futuro.

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* Presidente Nazionale della F.U.C.I.